Il mondo fiabesco di Insel Mainau

Quando l’architettura incontra la magia dei luoghi. Un piccolo angolo di paradiso all’interno del lago di Costanza ai confini tra Svizzera e Germania. Un parco meraviglioso tra laghetti e ninfee e il Castello eretto al tempo dei cavalieri dell’Ordine teutonico realizzato dall’architetto tedesco Johann Caspar Bagnato

Giulia torrusio

Un posto sicuramente poco conosciuto, ma splendido da visitare in una giornata di sole, è sicuramente l’isola di Mainau, un piccolo angolo di paradiso all’interno del lago di Costanza ai confini tra la Svizzera e la Germania. L’isola è un grande parco botanico che catapulta il visitatore in un mondo fiabesco grazie ai giardini curatissimi, alle statue realizzate con i fiori, i vari laghi con splendide ninfee che si possono ammirare passeggiando. Non a caso Mainau è soprannominata l’isola dei fiori e all’interno del parco è possibile ammirare anche una sorta di “carta geografica” del lago, fatta di fiori naturalmente, che mostra la disposizione delle città intorno al lago di Costanza.

Qui l’architettura si integra perfettamente al paesaggio come il Castello di Mainau, “Deutschordenschloss”, maestoso edificio barocco, anche se esternamente mantiene le caratteristiche dell’architettura tedesca.                                                                                                                

All’interno la costruzione, realizzata dall’architetto tedesco Johann Caspar Bagnato tra il 1739 e il 1746, al tempo dei cavalieri dell’Ordine Teutonico, venne restaurato all’inizio del secolo scorso dal conte svedese Lennart Bernadotte trasformandola in un giardino paradisiaco, con una varietà di piante straordinarie, oggi gestito dai suoi figli. Il castello comprende la residenza reale e una serra d’inverno che è il luogo di allaccio tra il parco esterno e l’interno. Realizzata, per tre lati, interamente in vetro e infissi in ferro, da essa ci si può affacciare da una balconata che permette di vedere il lago che circonda l’isola.   Da lì si snodano due scaloni in pietra che conducono al balcone all’orto coltivato a fiori e alberi da frutto decorato con statue di dee e ninfe.

Al castello si collega anche una piccola chiesa, anch’essa in stile barocco, dedicata a St. Marien. All’ interno la chiesa è decorata con degli stucchi che raffigurano vari stemmi reali e non, sul soffitto troviamo uno ovale con al suo interno un affresco che rappresenta l’ascesa della Vergine realizzato con la tecnica dello sfondato, presenta una pianta longitudinale con abside semicircolare al cui centro troviamo un altare realizzato in marmo, decorato con statue, volute e colonne al cui centro si trova una pala d’altare con la raffigurazione della santa a cui è dedicata la chiesa; alla base dell’abside possiamo trovare, sulla destra e sulla sinistra, altari due altari minori con altre due pale che rappresentano rispettivamente la crocifissione e la deposizione di Cristo.

L’intero complesso architettonico si lega intrinsecamente con la natura grazie ai colori utilizzati per le facciate esterne, rosso e giallo chiaro, che vanno a riprendere i colori del campo di tulipani che si trova direttamente di fronte e che nella sua fioritura rende tutto collegato e magico. Ma la magia dell’architettura che si lega con la natura non finisce solo lì, è visibile in tutta l’isola attraverso le tettoie ricoperte dall’edera che le rende delle gallerie per un mondo fatato, o ancora nei ponti in stile giapponese sopra i piccoli stagni di ninfee o nella costruzione di una cascata artificiale realizzata a gradoni in ardesia che continua la sua discesa sino ad incontrarsi con il lago. Insomma, sembra di essere in una realtà a parte da quella che noi vediamo tutti i giorni, come nel mondo delle fiabe che ci leggevano i nostri genitori quando eravamo piccoli.

Giulia Torrusio

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