Corato Cultivar Bellezza

Un progetto, tra identità e innovazione, che ruota intorno all’ulivo simbolo del territorio: la cultivar coratina icona dell’olio pugliese nel mondo. Tre giorni di concerti, eventi, incontri, degustazioni e spettacoli per celebrare il legame profondo tra terra, arte e comunità

Antonietta Fulvio

CORATO (BARI). A quasi un anno dal riconoscimento ufficiale di Corato Città d’Arte, nasce il progetto “Corato Cultivar Bellezza”, un manifesto di identità e innovazione, «un invito a scoprire la Puglia più autentica, dove la cultura diventa esperienza, l’olio arte, e la comunità bellezza condivisa». Promosso dall’Assessorato allo Sviluppo Economico e alle Attività Produttive del Comune di Corato l’iniziativa è finalizzata alla valorizzazione del patrimonio artistico, storico e agroalimentare e alla promozione, oltre i confini regionali, della città che è luogo di storia e di memorie, abitata sin dall’età del bronzo come testimonia la presenza del Dolmen dei Paladini (o Chianca dei Paladini). Un monumento simbolo del culto dei defunti nella preistoria, scoperto nel 1913 dall’archeologo Marco Gervasio.
Ma il Dolmen è solo uno dei tanti luoghi da visitare per entrare in contatto con un territorio dal cuore antico che ha tanto da raccontare e da mostrare.

Dolmen dei Paladini (o Chianca dei Paladini)

Un luogo di chiusura al territorio ne è diventato invece luogo emblematico della sua stessa storia. È l’ex carcere, oggi sede del Museo della Città e del Territorio di Corato, dove sono conservati i reperti degli insediamenti più antichi, partendo da quelli neolitici di Torrepaone, alle tracce preromane provenienti dalle tombe a tumulo di San Magno e le pietre miliari della Via Traiana, fino alle riproduzioni fotografiche dei più significativi documenti del 1700 e del 1800 custoditi nella sala “Cartografia storica” e alla sezione demoetnoantropologica che raccoglie oggetti tradizionali e vari attrezzi da lavoro, espressione della civiltà contadina. Vi sono inoltre custoditi l’affresco della Pietà, della prima metà del 1500, e il rilievo della Madonna del Latte, datato 1540, attribuito all’artista dalmata Paolo Catalano da Cassano. Uno scrigno delle origini antiche ma anche del passato recente come il materiale lapideo proveniente dagli edifici crollati a seguito del disastro idrogeologico del 1922. Ma tutto il tessuto urbano di Corato con i suoi palazzi nobiliari, le dimore storiche, primo fra tutti Palazzo Gioia, la Biblioteca comunale intitolata a “Matteo Renato Imbriani” (cui si deve la realizzazione dell’Acquedotto Pugliese) sono il segno tangibile di un patrimonio artistico e culturale straordinario. Come straordinario è l’ulivo simbolo per eccellenza del territorio: la cultivar Coratina, cuore del progetto che anticipa Concetta Bucci, Assessore allo Sviluppo Economico e alle Attività Produttive: «Questa iniziativa rappresenta un tassello importante e ulteriore nel percorso di marketing territoriale avviato da questa Amministrazione. Corato, terra della cultivar Coratina, sta ottenendo negli ultimi anni il giusto riconoscimento nel panorama turistico, culturale e olivicolo-oleario. La partecipazione alle fiere, la costituzione dell’Associazione Terre di Coratina e tutti gli eventi realizzati in città dalla Coratina in Festa al Festival GustoJazz, insieme a molte altre iniziative, hanno generato un impatto significativo sul territorio e favorito la conoscenza, lo sviluppo e la valorizzazione dell’olio EVO. Con la presentazione del brand Corato Cultivar Bellezza vogliamo ampliare ulteriormente gli orizzonti: far conoscere la città, la sua cultivar, le nostre bellezze, le nostre tradizioni e il nostro olio, il nostro autentico oro verde.»

Corato, Palazzo Gioia di notte


Dall’11 al 13 dicembre 2025, la città di Corato aprirà le sue porte al pubblico, agli operatori del settore enogastronomico e agli amanti della cultura e del gusto per un’esperienza immersiva nel cuore della Cultivar Coratina: l’ulivo simbolo del territorio e icona dell’olio d’oliva extravergine pugliese nel mondo.
Tre giorni di concerti, eventi, incontri, degustazioni e spettacoli per celebrare il legame profondo tra terra, arte e comunità. Un programma – spiegano gli organizzatori –che intreccia approfondimento, cultura, musica e tradizione, offrendo un racconto autentico e contemporaneo della città, dove ogni pietra, ogni aroma e ogni suono custodiscono un frammento di storia e identità.
Tra gli appuntamenti, giovedì 11 dicembre il prestigioso concerto di “Enrico Rava Fearless Five” con inizio alle ore 20.30 presso il Teatro Comunale, definito il “Piccolo Petruzzelli” per la sua eleganza e l’atmosfera unica.
Enrico Rava è sicuramente il jazzista italiano più conosciuto ed apprezzato a livello internazionale. Da sempre impegnato nelle esperienze più diverse, creative e stimolanti, è apparso sulla scena a metà degli anni’60, imponendosi rapidamente come uno dei più convincenti solisti del jazz europeo. Fearless Five è il nuovo progetto di Rava, un quintetto  “senza paura” composto da una nuova generazione di musicisti, che mette insieme energie giovani e creative, insieme all’enorme esperienza del band leader. L’evento, organizzato dall’Associazione Culturale Art Promotion, è promosso e sostenuto dal Comune di Corato in collaborazione con Puglia Culture nell’ambito della stagione teatrale e musicale 2025-2026 “La grammatica delle abitudini”.

Il jazzista Enrico Rava


Venerdì 12 dicembre alle ore 17, appuntamento al Museo della Città e del Territorio di Corato con lo spettacolo “Così parla un albero”, un racconto tra parole e musica a cura dell’Associazione Terre di Coratina. «Gli alberi hanno pensieri duraturi, di lungo respiro, tranquilli.» Da questo assunto nasce un racconto poetico, fatto di parole e musica. Accanto a Mariolina Randolfi, le voci narranti di Grazia Lastella, Eleonora Loiodice e le musiche originali di Nicola Loiodice che daranno vita ad un’esperienza che coinvolge i cinque sensi: visioni, suoni ed emozioni ispirate al mondo dell’olio e della natura.
In serata, la tradizione incontrerà la spiritualità nel suggestivo scenario del Duomo/Chiesa Matrice, con un momento di grande partecipazione collettiva: la processione della statua di Santa Lucia e l’accensione in Piazza Cesare Battisti del grande falò “Jò a Jò”, rito ancestrale di luce e calore, eredità dei culti contadini che celebrano la vita e la rinascita.
Sabato 13 dicembre immersione nella vita agricola, con la raccolta delle olive e la visita alla “Pianta Madre” della Coratina, un albero secolare che rappresenta il patrimonio genetico e identitario di questa cultivar: un simbolo vivente della continuità tra natura, cultura e comunità.
In serata, presentazione del logo e dello spot di “Corato Cultivar Bellezza” ideato e realizzato da PugliArmonica e, a seguire, la “Coratina in Festa” in Piazza Abbazia, evento enogastronomico dedicato all’olio extravergine d’oliva di qualità della varietà Cultivar Coratina, che unisce le tradizioni del territorio alle nuove visioni dell’olivicoltura e dell’olio del futuro.
Tutto pronto, dunque, per “Corato Cultivar Bellezza” dedicato alla Terra della cultivar Coratina, uno degli ulivi più pregiati per la produzione di olio extravergine d’oliva che ci rimanda ad una nota frase, sempre attuale, dello scrittore Carlo Levi: «il futuro ha un cuore antico» e lo possiamo rintracciare nelle possibili declinazioni dei sapori e dell’arte di un territorio come Corato.

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