Vittorio Bodini. Un uomo condannato al coraggio

_Vittorio Bodini. Un uomo condannato al coraggio

di Lara Napoli

 

Vittorio Bodini, cittadino del mondo, torna a casa, e Lecce rende il giusto omaggio a un grande uomo del Novecento e a un artista per molti anni ingiustamente trascurato dal sistema culturale italiano. Abbiamo seguito il nascere di un grande evento a Lecce, la mostra “Vittorio Bodini — Un uomo condannato al coraggio”, dal backstage alla inaugurazione, straordinariamente partecipata. Soprattutto, abbiamo ascoltato chi ha voluto questo momento di riconoscimento a un grande uomo e spiegato il significato. Per Valentina Bodini, figlia del poeta è un onore che il padre possa servire ad accompagnare Lecce nella grande sfida della candidatura di Lecce a Capitale Europea della Cultura 2019. Per questo, dopo 40 anni dalla sua morte, il Centro Studi e tutte le persone che stanno lavorando a questo centenario hanno scoperchiato il vaso di Pandora: per consentire a Bodini di diventare patrimonio della città di Lecce. La mostra, spiega il curatore Antonio Minelli, è costituita da oltre 250 testimonianze fotografiche sulla vita e l’attività del poeta, che però non esauriscono la portata del suo contributo alla storia letteraria e artistica internazionale del Novecento; momenti del suo privato, i suoi articoli, i suoi rapporti con gli intellettuali dell’epoca, da Quasimodo a Calvino — “e non sono neppure tutti, mancano per esempio Malaparte e Natalia Ginzburg e molti altri” — e perfino i giornali che raccontano della sua prematura scomparsa: tutto digitalizzato, per consentire una migliore fruizione dei reperti. Comprese le prove dell’apporto di Bodini alla letteratura internazionale. E poi i contributi sonori, da Albertazzi a Perrotta, da Carla Guido a Enrico Maria Salerno. Si sente la necessità di aprire il Fondo Bodini dell’Università del Salento, per far finalmente diventare il poeta patrimonio reale della città: Valentina Bodini, presidente del Centro Studi intitolato al padre, ha messo infatti a disposizione del Must e della città tutto il suo patrimonio di ricordi e cimeli familiari. L’esposizione, che si chiuderà il 31 agosto, andrà poi in giro per l’Italia, mentre in preparazione a Firenze ci sono tre giornate sull’Ermetismo che vertono su tre poeti fiorentini e, appunto, su Vittorio Bodini.