Il Regno ritrovato. Percorsi nella Napoli di Carlo Borbone

Dal 1 maggio al 5 novembre 2016 la mostra bibliografica -iconografica realizzata nell’ambito delle celebrazioni promosse dal Comitato per il
Tricentenario della nascita di Carlo di Borbone

La Biblioteca Nazionale “Vittorio Emanuele III” svela i suoi tesori

NAPOLI. Sarà un omaggio a re Carlo di Borbone, nel trecentenario della nascita, la XXII edizione del Maggio dei Monumenti. Nell’ambito del ricco calendario di eventi  si inserisce la mostra “Il Regno ritrovato – percorsi culturali nella Napoli di Carlo di Borbone” che si inaugura domenica 1° maggio (ore 11) nella sala Esposizione della Biblioteca Nazionale “Vittorio Emanuele III” in Piazza del Plebiscito.

Il percorso bibliografico ricostruisce attraverso le preziose testimonianze conservate nella raccolte della Biblioteca alcuni momenti salienti del Regno nel XVIII secolo, analizzando dal punta di vista storico, economico e culturale un periodo particolarmente importante per la storia del Sud e dell’Italia, che vide Napoli grande Capitale Europea.

 

Presso la sala Reference sarà possibile consultare una sitografia dedicata al grande sovrano.
Manoscritti e libri a stampa documentano l’arrivo del sovrano nella capitale, le celebrazioni fatte in suo onore, il matrimonio con Maria Amalia di Sassonia avvenuto nel 1738 ed altri eventi storici di particolare interesse. In mostra opere di grande rilevanza, fra queste il Breviario di proprietà di Paolo III Farnese, che fanno parte alla collezione Farnese, che Carlo ereditò dalla madre Elisabetta. Si tratta di uno dei nuclei librari di maggior pregio sui quali si è andata costituendo, alla fine del XVIII secolo, la Reale Biblioteca di Napoli, ora Nazionale “Vittorio Emanuele III”. La costruzione della Reggia di Caserta è documentata attraverso l’esposizione di alcuni autografi di Vanvitelli e del volume curato nel 1756, dallo stesso Vanvitelli, che racchiude i progetti dell’edificio e del parco.

Un settore della mostra è dedicato alle scoperte archeologiche volute dal sovrano e che resero il Regno di Napoli meta privilegiata del Grand Tour: sono esposte le Antichità di Ercolano che nel 1757 diffusero in tutta Europa l’amore per l’antichità classica. La scoperta dei papiri ercolanesi avvenuta nel 1752 è testimoniata attraverso l’esposizione di un autografo di Antonio Piaggio, ideatore della macchina per lo svolgimento dei rotoli carbonizzati. Nel settore dedicato al fervore culturale e di studi dell’epoca sono esposti gli autografi di Vico e di Genovesi e testi di Giannone, Broggia e Galiani.

La mostra si chiude con una sezione dedicata allo spettacolo, dove sono esposti alcuni testi teatrali del periodo ed un’immagine del Teatro di San Carlo, presente in un testo del 1749, dedicato ai festeggiamenti per la nascita dell’erede al trono Filippo, accompagnata da una lettera autografa di Pietro Metastasio a Ranieri Calzabigi, autore dell’opera in musica rappresentata per l’occasione.

(fonte: comunicato stampa)


 

Sala Esposizione
apertura: lunedì-venerdi, ore 9-18.00; sabato ore 9-13.00
1 maggio ore 11,00 inaugurazione