Stefano Minzi – Ouroborus

Stefano Minzi – Ouroborus

a cura di Manuela Pacella

 

Ex Elettrofonica, Vicolo Sant’ Onofrio, 10 Roma

 

12 gennaio – 3 marzo 2012

 

Giovedì 12 gennaio 2012 Ex Elettrofonica presenta nei suoi spazi un progetto inedito di Stefano Minzi, Ouroborus, a cura di Manuela Pacella.

La ricerca di Stefano Minzi (Milano, 1976. Vive e lavora a Berlino) si concentra principalmente su due filoni: l’uno di memoria personale e familiare; l’altro smaccatamente politico. La base di partenza è sempre la fotografia, sia essa presa da un album di famiglia sia ‘rubata’ dai media come la televisione o internet. L’immagine fotografica viene poi trasferita sulla tela o sulla carta attraverso la stampa planografica la cui matrice, di carta e quindi deperibile, contraddice in fieri il principio di base dell’incisione, ossia la sua serialità.

Alle icone mediatiche e alle immagini di famiglia, recentemente, Minzi ha aggiunto un terzo elemento che pervade ogni sua opera, l’astrologia e i vari significati simbolici connessi ai colori e alle forme.

Per gli spazi di Ex Elettrofonica Stefano Minzi propone un lavoro inedito che trova il suo cuore in un grande serpente di stoffa che gira intorno all’albero centrale della galleria. Il serpente – posto a cerchio come simbolo dell’infinito, dell’eterno ritorno – ha la testa mozzata e, sotto di essa, vi sono 4 teste di stoffa di 4 colori e grandezze diverse. Il più piccolo e lontano nel tempo è Mussolini, stampato su stoffa blu poiché, nell’accezione negativa del colore, simboleggia la tirannide. Poi vengono Craxi – verde per l’invidia – e Andreotti – giallo di follia. Infine Berlusconi, il più grande perché il più recente, bianco come l’egoismo.

Le 4 teste sono a terra, sono monche del loro corpo e si stanno seccando. Questa fase autunnale dell’Italia, che al momento manca di una guida, è contrapposta ad un aspetto positivo, rappresentato da tante figure che con le loro personalità rappresentano la positività di questo paese: da Garibaldi a Gaetano Bresci sino a Pasolini. I volti di questi personaggi, storici o meno, saranno stampati su maschere di pelle poi appese alle pareti. Quelle maschere rappresentano l’altra Italia, quella che lotta quotidianamente e che riesce a fare la differenza.

(fonte: comunicato stampa)