Caravaggio. Le opere dei musei italiani e vaticani in Russia

“CARAVAGGIO”
QUADRI DALLE COLLEZIONI
DEI MUSEI ITALIANI E VATICANI
dal 26 novembre 2011 al 19 febbraio 2012

L’evento organizzato dall’Ambasciata d’Italia nella Federazione Russa fa approdare per la prima volta, nella terra degli zar,  “Caravaggio. Quadri dalle collezioni dei musei italiani e vaticani”, la più importante mostra di Michelangelo Merisi da Caravaggio mai organizzata dai Musei italiani all’estero. Una selezione composta unicamente di capolavori assoluti e
storicamente accreditati come autografi del Caravaggio e mai visti assieme fuori dall’Italia, riuniti al Museo Puškin, per celebrare gli scambi culturali dell’Anno della Cultura e della
Lingua italiana in Russia e dell’Anno della Cultura e della Lingua russa in Italia.

“Caravaggio. Quadri dalle collezioni dei musei italiani e vaticani”  può a buon diritto essere considerata uno degli eventi più rilevanti del 2011, anno che è stato ampiamente celebrato in Russia come Anno della cultura italiana” – spiega irina Antonova Direttore del Museo Statale di Belle Arti A.S. Puškin e curatrice della mostra insieme alla Soprintendente Speciale per il Polo Museale di Roma, Rossella Vodret .

 

Genio, ribelle, riformatore, Caravaggio ha definito il percorso di sviluppo dell’arte dell’Europa Occidentale nella storia moderna. L’intera carriera artistica di Caravaggio sarà
presentata lungo il piano espositivo della mostra che metterà a confronto diretto le tematiche e i soggetti caravaggeschi. Accanto al raffinato “Ragazzo con canestra di frutta”
della Galleria Borghese di Roma, si vedrà la leggendaria “Deposizione nel sepolcro”, che eccezionalmente lascia le mura del Palazzo del Vaticano, e ancora “La Cena in Emmaus”
della Galleria Brera di Milano, insieme alla famosa “Conversione di San Paolo” dalla Chiesa di Santa Maria del Popolo a Roma. I visitatori della mostra avranno la possibilità di vedere riuniti i massimi capolavori del Maestro più amato e discusso nella storia dellʹarte degli ultimi quattrocento anni.

 

“La mostra di Caravaggio organizzata al Museo Puškin è per molti aspetti un unicum. È la mostra monografica più rappresentativa dell’artista che sia mai stata esposta fuori dei confini
italiani. Vi sono raccolte opere relative ai diversi periodi della sua attività creativa, dalle opere giovanili dipinte subito dopo il suo arrivo a Roma, fino alle ultime, dipinte poco prima
della tragica morte dell’artista” – aggiunge la direttrice del Museo che ha ospitato opere di Raffaello, Botticelli, Bernini, Lorenzo Lotto, permettendo ai visitatori di vedere dal vivo alcuni capolavori dell’arte mondiale.

Michelangelo Merisi da Caravaggio è considerato uno dei più grandi maestri dell’arte occidentale. Egli “non riconosceva altri professori, tranne la natura”. Cosi scriveva di lui
Giovani Bellori, famoso storico romano del secolo XVII. In questo modo egli sottolineava che la vita reale circostante rappresentava per l’artista un valore particolare. Allo stesso
tempo, comprendeva e usava le tecniche dell’arte del passato classico, trasformando finemente le idee di Michelangelo e Raffaello nel suo personale stile.

Il “Ragazzo con canestra di frutta” (Roma, Galleria Borghese), presente in mostra, è uno dei primi lavori autonomi del Maestro. L’intensità della figura e la precisione della riproduzione artistica della frutta in primo piano sottolineano appieno la raffinatezza dell’immagine. Un tale realismo diventerà uno dei tratti caratteristici dell’arte del maestro.
Nella pittura romana il rivolgersi a soggetti di tal genere, tipico della prima attività artistica del maestro, era un fenomeno assolutamente nuovo, che si è poi consolidatonell’arte europea del secolo XVII grazie appunto a Caravaggio. Già le prime opere di Caravaggio hanno portato al pittore la notorietà e la benevolenza di persone ben istruite e influenti, tra le quali il Cardinale Francesco Maria del Monte, esperto d’arte e collezionista appassionato, ed anche il Marchese Vincenzo Giustiniani. Il successo delle sue prime opere diede a Caravaggio nuove possibilità artistiche – nel 1600 il pittore ricevette il suo primo incarico ufficiale per la realizzazione di grandi tele per la Chiesa di San Luigi dei Francesi a Roma. Da quel momento in poi il maestro inizia a dipingere quadri di carattere religiosi, che rifacendosi alla tradizione della pittura romana risalente all’epoca rinascimentale. Le composizioni delle sue tele dedicate ai soggetti tratti dai Vangeli diventano sempre più drammatiche, mentre emerge il tratto più profondo della psicologia umana attraverso l’utilizzo di una illuminazione che crea il contrasto. I personaggi delle opere religiose di Caravaggio appartengono allo stesso status sociale di coloro che dipinge nelle scene popolari, mentre l’evidente contrasto di luce e ombra, assieme all’utilizzo di incisivi scorci, rafforzano il carattere drammatico delle sue opere religiose.

Ne è un esempio la Conversione di San Paolo, un’opera di straordinaria importanza che è conservata presso la Basilica di Santa Maria del Popolo a Roma. Il quadro raffigura l’illuminazione spirituale di un uomo e non a caso il principale mezzo espressivo è la luce, verso la quale Saulo, sdraiato a terra, tende le mani. Caravaggio raggiunse la sua maturità artistica verso il 1606 quando realizzò alcune opere monumentali per le più note chiese romane, inclusa la Basilica di San Pietro.
Una delle opere più famose del periodo è la Deposizione conservata nella Pinacoteca Vaticana, che stupisce lo spettatore per il realismo dei sentimenti e per la forte tensione drammatica. In quel periodo, Caravaggio gode di una fama sempre maggiore e ogni sua nuova opera diventa subito di grande valore nell’ambiente romano. Gli amanti d’arte più
colti cercano di acquistare i suoi quadri per le proprie collezioni. I visitatori della mostra avranno dunque la possibilità di conoscere una raccolta dei massimi capolavori dell’artista, tra cui: una rappresentazione di Giovanni Battista (1602; Roma, Musei Capitolini), piena d’energia ed ispirata a quella di Michelangelo, realizzata per un illuminato aristocratico romano, Ciriaco Mattei; una seconda versione del medesimo soggetto, creata un po’ più tardi (1604; Roma, Galleria Corsini) per la famiglia Corsini, dove il Santo è dipinto profondamente immerso nelle riflessioni. Negli ultimi anni, l’artista ha dipinto per il committente fiorentino l’immagine di Amore dormiente (1608, Firenze, Galleria Palatina) che colpisce per la sua veridicità e per il realismo che non sempre corrisponde alle idee tradizionali del personaggio poco serio della mitologia antica. Gli
ultimi anni della vita di Caravaggio sono segnati da una serie di avvenimenti drammatici provocati dal ferimento mortale avvenuto durante uno scontro con Ranuccio Tomassoni durante il gioco del pallone. Su Caravaggio pendeva la minaccia di una condanna fino all’esecuzione, e seguendo i consigli degli amici, l’artista lasciò Roma. In questo periodo, egli è costretto a nascondersi, cambiando luogo di residenza: lavora a Napoli, in Sicilia, sull’isola Malta. Questo periodo è rappresentato in mostra da alcuni quadri, il più eccezionale dei quali e’ l’“Adorazione dei pastori”, dipinto in Sicilia. È pieno di tenerezza di sentimenti e contemporaneamente di una profonda irresolutezza. Nelle opere create in quegli anni, cresce il presentimento di una tragedia in avvicinamento, che ha trovato la sua espressione nella composizione dell’opera “Martirio di Sant’Orsola” (1610; Napoli, Collezioni di Banca Intesa), ultimo lavoro del grande maestro.
Caravaggio morì a Porto Ercole, ammalato di malaria a soli 39 anni, mentre si dirigeva a Roma,  non sapendo di avere già ricevuto il perdono del Papa.

Nelle foto:

Ragazzo con canestra di frutta, 1593‐94
Olio su tela, cm 70 x 67
Roma, Galleria Borghese

Flagellazione di cristo, 1607
Olio su tela, cm 286 x 213
Napoli, Museo Nazionale di Capodimonte

 

(red.Arte e Luoghi)