Tutti i premiati del Festival del Cinema Europeo
Cala il sipario sulla sedicesima edizone della rassegna con premiazione in grande stile al Multisala Massimo
L’Ulivo d’oro al regista turco Erol Mintaş
Premio Mario Verdone a Sebastiano Riso
Carlo Verdone premia Paola Cortellesi
“A Song of my mother va l’ulivo d’oro per la limpidezza e l’apparente semplicità con cui si svolge il racconto, attraverso il confronto tra un figlio urbanizzato e un’anziana madre che sogna di tornare alla vita del villaggio, il film riesce a comunicare con grande sensibilità i conflitti esistenziali e sociali in un paese percorso da inarrestabili cambiamenti e contraddizioni” con questa motivazione la giuria Ulivo d’Oro composta da Pappi Corsicato, Francesca Marciano e Bruno Torri ha assegnato l’ambito premio al regista turco Erol Mintaş vincitore del Festival del Cinema Europeo sul quale cala il sipario registrando una grande affluenza di pubblico.
Sul palco del Multisala anche il regista Sanna Lenken Premio per la Miglior Sceneggiatura con My skinny sister (Svezia); il regista Karl Markovics Premio per la Miglior Fotografia con il suo Superworld (Austria) e Ivan I. Tverdovsk cui è andato ilPremio Speciale della Giuria mentre il Cash Prize 5.000€ è andato a Dimitris Bitos per Anemistiras (Grecia).
Non finiscono qui i premi attribuiti in in una notte da parata di star in primis Paola Cortellesi premiata, Ulivo d’oro alla carriera, dal regista e attore Carlo Verdone. Il regista e attore romano ogni anno è presente al festival dove con i suoi fratelli per la sesta edizione del Premio Mario Verdone ha premiato il regista Sebastiano Riso e la sua opera prima Più buio di mezzanotte per aver messo in luce un mondodi emarginati che spesso nessuno vuol vedere.
Nel corso della conferenza stampa, tenutasi nel pomeriggio, Carlo Verdone nell’annunciare il vincitore ha voluto esprimere parole di encomio anche per gli altri due registi finalisti, Leonardo Guerra Seràgnoli (Last Summer) e Bonifacio Angius (Perfidia). In quanto a lui è alle prese con il suo nuovo film, che ancora non ha un titolo, ma che vedremo probabilmente in gennaio.
La kermesse, diretta da Alberto Lamonica e Cristina Soldano, celebra ogni anno anche il regista Emidio Greco con l’omonimo Premio che nella sua terza edizione è stato assegnato ad Alessandro De Leo e Federico di Corato per il cortometraggio La baracca con la seguente motivazione: “Per il racconto filmico sensibile, attento, mai superficiale ne’ banale, di un momento complesso come il passaggio nell’adolescenza; per la direzione al tempo stesso sicura e libera dei giovanissimi attori; per l’utilizzo consapevole e armoniosa di mezzi tecnici di ripresa diversi tra loro e di un linguaggio cinematografico evocativo e già in parte maturo. Con l’augurio di poter presto vedere nuovi lavori”.
“Un film non pretenzioso, un dramma trattato con delicatezza e con un approccio fresco, sensibile e umano verso personaggi. L’opera vanta due eccellenti performance, emotivamente coinvolgenti che comunicano le qualità uniche di essere sorelle”. Con queste parole la giuria FIPRESCI, composta da Gemma Lanzo, Anna Osmόlska, Michael Pattison, ha assegnato il premio a My skinny sister (Svezia) di Sanna Lenken.
Premio SNGCI (Sindacato Nazionale Giornalisti Cinematografici) al migliore attrice/attore europeo è stato assegnato a Ghita Nørbyper il film Key House Mirror (Danimarca) mentre si è aggiudicato il Premio Cineuropa il film del giovanissimo regista russo Ivan I. Tverdovsky intitolato Correction Class (Russia) perché “adotta un linguaggio cinematografico molto appropriato per descrivere questa storia simbolica, con un fantastico uso della macchina da presa da parte del cameraman Fedor Strichev, capace di dare in ogni momento l’impressione che si tratti di un documentario e non di una fiction. Nel film entrano in contatto due generazioni, quella dei teen-agers quella dei docenti adulti della scuola, ambedue incapaci di accettare e includere nel loro orizzonte umano e culturale la diversità. Il film è molto duro, ma riflette un tratto molto tipico della società post-sovietica, in cui si intrecciano il vecchio dogmatismo e il nuovo disorientamento, la violenza generata dall’assenza di valori, elementi molto presenti in tutta la nuova letteratura russa”.
Premi Puglia Show, consistenti nel Premio Centro Nazionale del Cortometraggio e nel Premio Augustus Color assegnati dalla giuria composta da Jacopo Chessa, Francesco Farina e Vito Luperto vanno entrambi ad Andrea Gadaleta Caldarola per il corto Destination De Dieu con la seguente motivazione: “Affronta un’urgenza di attualità che da anni è in primo piano e tuttora irrisolta con uno sguardo penetrante che inquieta le coscienze”.
Una Menzione speciale è stata attribuita invece a Cala Paura di Gianluca Marinelli per l’originalità e qualità visiva, l’ambizione sperimentale e la forza espressiva in una cornice di dialogo tra l’uomo e la natura. Infine, il Premio Speciale del pubblico è andato a “My Skinny sister”. (an.fu.)