Natale in casa Cupiello l’opera di Eduardo diventa un film

La Rai rende omaggio ad Eduardo De Filippo (Napoli 24 Maggio 1900
Roma, 31 ottobre 1984) con il film di Edoardo De Angelis in onda il 25 dicembre

Antonietta Fulvio

Non si poteva scegliere titolo migliore da mandare in onda a Natale, in prima visione, che la famosa commedia di Eduardo De Filippo per celebrare i 130 anni dalla nascita del grande drammaturgo. Il titolo è “Natale in casa Cupiello”, l’opera teatrale di cui lo stesso Eduardo firmò le trasposizioni per la televisione nel 1962 con lo stesso Eduardo, Nina De Padova e Pietro De Vico e nel ’77 con lui anche il figlio Luca De Filippo, Pupella Maggio, Gino Maringola, Lina Sastri.

L’attore e drammaturgo Eduardo De Filippo


Prodotto da Roberto Sessa per Picomedia in collaborazione con Rai Fiction, il film con la regia di Edoardo De Angelis vedrà l’attore romano Sergio Castellitto vestire i panni di Luca Cupiello. Con lui Marina Confalone, (che esordì in teatro proprio con la compagnia di Eduardo De Filippo e fu anche nel cast della trasposizione televisiva del 1977), Pina Turco, Adriano Pantaleo Official, Alessio Lapice, Tony Laudadio, Antonio Milo, Andrea Renzi, Massimiliano Rossi, Carmen Pommella, Marco Mario de Notaris, Margherita Romeo, Anna Bocchino, Clara Bocchino. Interamente girato a Napoli in un appartamento in via dei Tribunali, il film racconta la storia verosimile di una famiglia napoletana mettendo in scena i drammi della vita che riservano risate di cuore e lacrime amare in un continuum senza soluzione di continuità. Andata in scena la prima volta al Teatro Kursaal di Napoli (oggi Cinema Filangieri), il 25 dicembre 1931 fu definita dallo stesso Eduardo un “parto trigemino con 4 anni di gravidanza” passando dal primo atto inziale a tre atti con un prologo e una conclusione.
Al centro la gioia dell’attesa per il Natale con la costruzione del presepe, un culto che da napoletano verace Luca Cupiello costruisce con dedizione assoluta. Fantasia e certezza nella sacra composizione, allegoria del proprio mondo, che se per Luca è espressione pura del Natale non è invece riconosciuta dal figlio Tommasino che lo osteggia – “No, ‘o presepe nun me piace!” – e criticata dalla moglie Concetta, impegnata a tenere a freno la figlia Ninuccia decisa a lasciare il marito Nicolino per il suo primo amore Vittorio. Una scelta che la giovane donna affida ad una lettera, recuperata dalla mamma, ma ingenuamente trovata da Luca, ignaro di tutto, e consegnata al genero. è un attimo e la commedia diventa tragedia. La scoperta del tradimento, il disincanto e la delusione fanno crollare le certezze: è una società che va in frantumi partendo dal suo nucleo primario, la famiglia, che non è più un’isola felice dove trovare rifugio, amore e comprensione.