Addio Tonino

 

Addio Tonino Cassiano

Grave lutto per la  Cultura salentina. Si è spento Antonio Cassiano storico dell’arte e intellettuale di grande impegno e valore, dal 1994 al 2012 direttore del Museo Provinciale “Sigismondo Castromediano” di Lecce, direttore del Museo della Civiltà Bizantina di Santa Maria di Cerrate e dirigente del Servizio Attività Culturali e Sistemi Museali della Provincia di Lecce.

Dopo aver conseguito la laurea in Lettere moderne all’Università del Salento si era specializzato in Storia dell’arte all’Università di Urbino aveva maturato esperienze professionali di altissimo livello chiamato a ricoprire incarichi da dirigente parallelamente all’attività di docenza nell’Università del Salento dove ha insegnato  Storia dell’Arte Medievale in Puglia e Museologia presso la Scuola di Specializzazione in Archeologia Classica e Medievale “Dinu Adamesteanu”.

Tra le sue attività si segnalano l’organizzazione di convegni, allestimenti museali, mostre. E’ stato, inoltre, autore di numerose e apprezzate pubblicazioni. Per il Museo Provinciale ha curato gli allestimenti di numerose mostre: “II Barocco a Lecce e nel Salento”; “Scultura dell’età barocca tra Terra d’Otranto, Napoli e La Spagna”; “Echi caravaggeschi in Puglia”; “Arte in terra d’Otranto tra Ottocento e Novecento”, e le mostre monografiche dedicate a Suppressa, Delle Site e Gioacchino Toma.

“Cuore e mente. Tonino era questo. I suoi modi cortesi da autentico gentleman d’altri tempi, la sua profonda umanità, l’assenza di presunzione, il suo sapere sorprendente, la sua insaziabile fame di conoscenza, lo rendevano un grande professionista e una persona unica”, lo ricorda Simona Manca, consigliera provinciale con delega alla Cultura. “Ci mancheranno le sue idee, la sua simpatia, la sua forza, il suo spirito, il suo talento. Il suo ricordo non sarà una scatola vuota ed effimera, ma un’eredità di storie, valori, conoscenze da custodire e diffondere”. “Con lui se ne va un altro punto di riferimento insostituibile per tutto il mondo della cultura salentina e non solo. Un fuoriclasse”.

Davvero tantissimi i messaggi di cordoglio alla notizia della sua scomparsa. Il presidente della Fondazione “La notte della Taranta” Massimo Manera  ricorda: “Con la sua instancabile attività e la direzione del museo Sigismondo Castromediano, Tonino Cassiano ha rappresentato la tradizione artistica della nostra terra e contestualmente è stato propositore di nuove tendenze e nuove visioni culturali. Tonino ha sostenuto sin da subito l’opera della fondazione “La notte della Taranta” che oggi gli è profondamente grata soprattutto per l’insostituibile contributo dato alla sua nascita”

Condividiamo le parole che ha espresso Roberta Lomonaco, capo ufficio stampa della Provincia di Lecce:”Chi ha conosciuto Tonino Cassiano, chi si è nutrito delle sue sconfinate conoscenze, chi ha respirato la sua cordialità e l’umiltà propria dei grandi, oggi piange la scomparsa di una persona straordinaria, che ha lasciato segni indelebili e profondi. Vulcanico, sempre con l’idea giusta, spiazzante nella sua distrazione da artista, competente al cubo, instancabile, affabulatore d’altri tempi, portatore sano di rare doti umane. Lavorare con lui per tanti anni e conoscerlo è stato per me un prezioso privilegio”.

La camera ardente sarà allestita nella chiesa di San Giovanni Evangelista, presso il monastero delle Benedettine di Lecce, a partire dalla giornata di oggi. La cerimonia funebre sarà celebrata domani, giovedì 2 luglio, alle ore 16.30.

red. Arte e Luoghi


 

Antonio Cassiano

Antonio Cassiano nasce a Talsano (Ta) il 9 luglio 1945, frequenta il liceo “Archita” a Taranto e, in quegli anni, per merito del metodo adottato dal suo professore di Storia dell’Arte, si appassiona alla disciplina, che approfondirà durante gli studi universitari frequentando i corsi di Paola Barocchi e Maria Luisa Ferrari presso l’Università di Lecce. Si laurea in lettere Moderne nel 1974, presso l’Ateneo leccese, con voti 110/110 e lode, discutendo una tesi su Vincenzo Ciardo, avendo come relatrice Maria Luisa Ferrari. Subito dopo si iscrive al Perfezionamento in Storia dell’Arte presso l’Università di Urbino, conseguendone il titolo con il massimo dei voti (70/70).
Nel 1974 vince una borsa in catalogazione dei beni culturali, bandita dalle Università di Napoli e Salerno, e partecipa al concorso di ammissione ai corsi di perfezionamento (classe Scienze Umane, Storia dell’Arte) della Scuola Normale Superiore di Pisa, conseguendo l’idoneità. Sempre nello stesso anno vince una borsa di studio presso la fondazione “Roberto Longhi” a Firenze, alla quale rinuncia per assumere il ruolo di ispettore Storico dell’Arte presso il Museo Provinciale “Sigismondo Castromediano” di Lecce, il primo novembre del 1975, dopo aver superato il relativo concorso. Nel 1987 viene chiamato dal Formez di Matera a impartire lezioni di Storia dell’Arte, presso le sedi della Soprintendenza di Matera, nell’ambito di un corso di formazione professionale per storici dell’arte e direttori di Museo. Al 1989 risale la nomina a Direttore del centro di Studi sul barocco, appena costituito a Lecce con la Presidenza di Marcello Fagiolo e il coordinamento di Vincenzo Cazzato.
Dal 1994 al 2012 è direttore del Museo Provinciale Castromediano di Lecce, Direttore del Museo della civiltà bizantina di Santa Maria di Cerrate, Dirigente del Servizio Attività culturali e Sistemi Museali della Provincia di Lecce.
Dal primo ottobre del 1995 è docente di Museologia presso la Scuola di Specializzazione in Archeologia classica e Medievale “Dinu Adamesteanu” dell’Università degli Studi del Salento, mentre dal 1995 al 2012 tiene corsi di Storia dell’Arte Medievale in Puglia presso la facoltà di beni culturali.
Dopo aver svolto dapprima il ruolo di Segretario generale (2002) e poi quello di Vicepresidente (2005), nel 2008 è eletto Presidente del centro di Studi Salentini.
Il primo agosto 2012 conclude il percorso di Direttore del Museo e Dirigente della Provincia e, per le sue competenze specialistiche, è nominato nel consiglio di Amministrazione dell’Accademia di Belle Arti di Lecce e nel consiglio d’indirizzo presso la fondazione Cassa di risparmio di Puglia.
Tra le sue attività si segnalano allestimenti museali, organizzazione di convegni, di Mostre e pubblicazioni. Lungimiranza e intelligenza sono le migliori qualità impiegate nell’allestimento di musei, come il Museo delle Tradizioni Popolari di Santa Maria di Cerrate (1976); la Pinacoteca del “Castromediano” (1979), che acquista un suo spazio autonomo nella nuova sede dell’ex collegio Argento, riadattata dal restauro di Franco Minissi; il Museo civico di San Cesario di Lecce (1980), nell’attico del Palazzo Ducale dopo un significativo restauro dell’architetto Roberto Bozza. Intuendo il valore storico-artistico degli affreschi scialbati che ricoprivano le superfici parietali della chiesetta di S. Giovanni Evangelista, Tonino Cassiano convince il Sindaco di San Cesario a intraprenderne il restauro, promettendo il sostegno del Museo Provinciale e quello della Soprintendenza pugliese. Il restauro recupererà e renderà leggibile un ciclo di affreschi, che arricchisce le conoscenze sul periodo bizantino nel Salento.
Nel 1981 Tonino Cassiano organizza due convegni:uno di livello internazionale, in collaborazione con ICOM e l’altro su La pietra: interventi, conservazione, restauro. Avendo acquisito una consolidata e straordinaria capacità organizzativa, allestisce una sala del “Castromediano” dedicandola agli “Artisti salentini contemporanei”(1985) e organizza un altro importante convegno: Santa Croce a Lecce: storia e restauri (1989). Nasce poi, con Marcello Fagiolo e Vincenzo Cazzato, l’idea di una collaborazione con l’istituto Poligrafico e Zecca dello Stato (Santa Croce e le stelle del barocco), che porterà alla produzione di sette opere medaglistiche raffiguranti altrettante perle del barocco salentino (1990).
Rimarrà nella memoria come insolito ma non raro esperimento il primo Corso di studi sul Barocco, dedicato al restauro (3-7 maggio 1993) e frequentato da studenti e da giovani architetti che, in seguito, lo incoraggeranno a organizzare almeno cinque Seminari all’anno sulle tecniche artistiche e il restauro, in collaborazione con l’Istituto centrale del restauro, l’opificio delle Pietre Dure, la Soprintendenza per i beni AAAS di Puglia, l’Università degli Studi di Lecce, con l’obiettivo di mettere a confronto differenti metodologie. Nel nuovo millennio, ragionando da vero connoisseur, rincorre le opere, dall’arte classica al Medioevo e fino al presente, per collocarle nel significato e nel contesto culturale del loro tempo. A questa idea rispondono gli allestimenti del Museo Diocesano di Gallipoli (2004), del Museo della radio a Tuglie (2004), del Museo Diocesano di Ugento (2005), della fondazione Museo Caroli a San Pietro in Lama e del Museo “Adolfo colosso” di Ugento (2008) e l’avvio, nel 2013, del Museo Diocesano di Nardò, ancora in corso d’opera.