L’enigma e il sogno di Jon Jaylo

Un viaggio tra i luoghi e nonluoghi fisici ed emozionali dell’arte contemporanea

Dario Ferreri

La mia vita è così surreale che sarebbe uno spreco non dipingerla”
Jon Jaylo

“We will always be dreamers on the other side of the moon” (“Saremo sempre sognatori dall’altra parte della luna”) è l’aforisma coniato da Jon Jaylo, valente artista figurativo internazionale, oriundo filippino e naturalizzato americano, che sintetizza in modo mirabile l’elemento fondante della sua poetica: il sogno.


Conosciuto anche come “l’Enigma” per la natura surrealista della sua arte, ispirata da poesie e racconti onirici e sconcertanti a cui dà vita nelle sue opere, nasce a Manila nel 1975. La famiglia si trasferisce a Chicago, nell’Illinois, dove Jon termina l’istruzione superiore e ritorna nelle Filippine dopo la laurea per studiare Advertising alla Far Eastern University. Attualmente vive e lavora a Manhattan.
Gli epigoni di riferimento di Jon Jaylo sono Rene Magritte, Paul Delvaux, Gustav Klimt, Frida Kahlo, Salvador Dalí e William Bougereau e, come spesso dichiarato nel corso di interviste, le fonti della sua straordinaria creatività sono sogni, avvenimenti quotidiani, esperienze dirette, storie di amici ed i suoi figli, spesso ritratti nelle opere.
Il mondo onirico fluttuante e surreale di Jon Jaylo è in continua evoluzione sia nell’idea che nella forma, insieme all’artista stesso. Nell’universo artistico di Jon Jaylo, immagini surreali che sono al contempo giocose e stimolanti, escono direttamente dal suo subconscio e raccontano una profonda filosofia di pensiero attraverso una intensa rappresentazione dai brillanti colori ed insoliti riferimenti visivi spesso allocati, temporalmente, in un tempo e luogo fin de siècle, un’ambientazione storica alternativa, talvolta vittoriana, talvolta “come sarebbe stato il passato se il futuro fosse accaduto prima”, con riferimenti vintage giustapposti ad elementi pop fantasy che catturano l’attenzione dello spettatore e lo incuriosiscono.
Elemento di grande interesse della sua produzione artistica è che la maschera onirica che appare, spesso invitante e gradevole esteticamente, allorquando si tenta una decodifica, lascia il posto ad un enigma da risolvere; enigma spesso rappresentato da elementi, riferibili alla vita o alla filosofia di vita dell’artista, che, attraverso il messaggio concettuale dell’opera, assurgono ad archetipi poichè le opere di Jaylo non sono solo rappresentazioni di estetica visiva ma una ricerca sulla vita stessa e l’enigma del pensiero sotteso ad essa, come in una sorta di specchio rovesciato dei desideri e delle fantasie dell’uomo che è al contempo, però, manifestazione di conoscenza.
Nel corso degli anni i suoi lavori si sono evoluti dimostrando, attraverso affascinanti rappresentazioni estetico-simboliche, un artista maturo che scava in profondità, dentro se stesso così come nella mente e nel gusto di chi osserva le sue creazioni.
Jon Jaylo padroneggia con maestria matite, acquerelli, pennelli e colori, soprattutto ad olio.


Il suo obiettivo è quello di essere catalizzatore e propulsore di idee e lasciare allo spettatore la sensazione di aver imparato o di aver vissuto qualcosa di positivo, per indurre nello stesso un’idea che potrebbe potenzialmente cambiare il corso della sua vita; per Jaylo l’arte è un linguaggio universale in grado di creare forti connessioni tra tutti.
Espone regolarmente, ma con una produzione limitata e qualitativamente elevata, in tutto il mondo (Filippine, Singapore, Corea del Sud, Germania, Italia, Svizzera, Stati Uniti , Australia, ecc) ; ha esposto sia in gallerie private che in musei (Ayala , BenCab, Vargas, California Center For The Arts, Escondido Museum, ecc), alcune sue opere hanno già fatto passaggi in asta da Sotheby’s e Christies a Hong Kong e Singapore e i suoi lavori sono ricercati ed apprezzati da collezionisti d’arte e profani. E’ molto attivo sui social. I riferimenti sul web per seguirlo sono: https://www.facebook.com/jon.jaylo/; https://www.instagram.com/jonenigmajaylo/ ; http://www.jonjaylo.com/ “