Sonetto autografo di Torquato Tasso acquisito dalla Biblioteca Nazionale di Napoli

Un manoscritto indirizzato a Don Vincenzo Caracciolo a firma di Torquato Tasso, recentemente ritrovato, è entrato a far parte della raccolta Tassiana. La consegna lunedì 21 novembre

Un prezioso cofanetto in marocchino rosso decorato contenente il sonetto autografo di Torquato Tasso, da poco ritrovato,  arricchirà e valorizzerà ulteriormente la  notevole raccolta Tassiana della Biblioteca Nazionale Napoli. 

Il manoscritto, una vera rarità, indirizzato Al Sig. Don Vincenzo Caracciolo, permette di  individuare con certezza il destinatario del componimento,  (ndr) ancora tra parentesi quadre nell’edizione critica, inoltre lo  scritto testimonia il difficile rapporto tra i due personaggi.  Il sonetto è accompagnato da un trittico di tre  lettere autografe  di Alfonso d’Este, Duca di Ferrara, con stampe, indirizzate al Tasso e di Leonora d’Este, la nobildonna, della quale  il poeta sarebbe stato innamorato .

Il sonetto autografo di Torquato Tasso,  di cui si erano perse le tracce tornato alla luce nei mesi scorsi è stato proposto all’asta dalla FINARTE  nel giugno scorso,  e ceduto in acquisto alla Biblioteca Nazionale di Napoli solo dopo una lunga contrattazione, sarà consegnato alla Nazionale  LUNEDI 21 NOVEMBRE ALLE ORE 11

Si tratta di un’acquisizione sul mercato antiquario  di particolare importanza- spiega  Maria Iannotti direttrice della Biblioteca- L’autografo di Torquato Tasso (1544 -1595), ritrovato «Onor di tomba e di dorati marmi», è il sonetto  n.1491 delle «Rime»,datato 1590, che  è stato tramandato da diversi testimoni, ma che risulta sconosciuto nella presente versione autografa.Indirizzato a Vincenzo Caracciolo, venne originariamente spedito da Tasso insieme ad un altro sonetto , ma le liriche non giunsero  mai al destinatario, come si ricava da una lettera del 12 novembre 1590  dove Tasso afferma di esser “stato defraudato” delle due liriche . Il sonetto acquistato dalla Biblioteca è proprio quello che doveva accompagnare la missiva del 28 settembre 1590. “

 “ La Biblioteca Nazionale – continua Maria Iannotti – ha sempre mantenuto un forte legame con il Tasso a cui nel 1996 , in occasione del IV centenario della morte, ha dedicato un’ampia mostra documentaria e bibliografica di autografi  e delle rilevanti edizioni a stampa che possediamo. Si ringrazia la Direzione Generale Biblioteche e Diritto d’Autore del Ministero della cultura che con il suo intervento  ha permesso l’acquisizione del Sonetto tassiano proposto in vendita dalla Casa d’Aste Finarte Auctions di Roma  ed ha voluto destinarlo alla nostra Biblioteca. E’ doveroso segnalare la competenza e professionalità della Casa d’Aste Finarte Auctions di Roma, in particolare del dott. Fabio Massimo Bertolo, che ci ha assistito  permettendo che la trattativa andasse a buon fine”.

La Biblioteca Nazionale di Napoli è  già depositaria di un importante nucleo di manoscritti tassiani tra questi il preziosissimo ms. ex Vind Lat 72 Philologi. Poeta Tasso Gerusalem[me] Conquistata, interamente scritto a Napoli dove il poeta  visse dal 1588 al 1594. Tra le lettere autografe ricordiamo  l’ultimo acquisto in antiquariato del 2020  (ms 13 B38), si tratta della lettera datata 14 aprile 1585, “Da le mie stanze di Ferrara”,  scritta per il suo amico e futuro cardinale Scipione Gonzaga, nella quale polemizzava verso il giudizio negativo dell’Accademia della Crusca nei confronti del lessico e dello stile del suo Goffredo, la prima stesura della Gerusalemme liberata. La raccolta della Biblioteca Nazionale di Napoli si completa  di notevoli edizioni a stampa delle opere di Torquato Tasso.

Ecco il contenuto del sonetto

Torquato Tasso -Le Rime

sonetto 1491

A don Vincenzo Caracciolo

Onor di tomba e di dorati marmi,

 e d’insegne e di spoglie al tempio appese,

 e chiara fama d’immortali imprese

 con rotte lance, e simulacri ed armi

non son piú degni di lodati carmi,

 ch’alta e bella virtù d’alma cortese:

onde, signor, potresti a tante offese

 di sorte ingiuriosa omai sottrarmi.

 Se di me togli di Fortuna a l’ira

 l’ultime spoglie, or che per noi rimbomba

 la sera e nobil guerra e ’l valor prisco;

questi a’ trofei de l’Asia opporre ardisco;

 e quanto aggiungo a la toscana lira, tanto s’invidia a la canora tromba.

(fonte: comunicato stampa)