Razionalismo a Lecce: stile arte e progetto 1930-1950

Ex Chiesa di San Francesco della Scarpa, nel centro storico di Lecce, dal 21 luglio al 30 settembre 2014

Le architetture e le arti nel Salento tra 1930-1955

Progetti, bozzetti, schizzi, foto d’epoca e plastici provenienti da archivi pubblici e da collezioni private. A legare insieme tutti questi materiali originali, lungo un percorso espositivo del tutto nuovo e che anche per questo si annuncia molto interessante, il filo conduttore di un tema inedito per il Capoluogo salentino. S’intitola, infatti, Razionalismo a Lecce: stile arte e progetto 1930 – 1955”,la mostra che si inaugura questa sera, lunedì 21 luglio, nelle belle sale espositive dell’ex Chiesa di San Francesco della Scarpa, nel centro storico di Lecce, dove  resterà in allestimento fino al 30 settembre.

“Un progetto a cui abbiamo lavorato moltissimo e tra tante difficoltà. In questi anni, la Provincia di Lecce ha puntato molto sul tema dell’architettura – spiega l’assessore provinciale alla cultura Simona Manca. Con quest’ultima iniziativa – aggiunge –  portiamo in luce un’altra fetta di storia di Lecce, città in cui è protagonista il Barocco ed altri periodi come l’epoca romana e l’età messapica, e diamo valore ad opere poco conosciute che circondano i leccesi e i salentini, ma che in pochi conoscono, forse perché appaiono come contemporanee tanta è la loro modernità”.

L’esposizione vuole fornire in modo organico ed interdisciplinare un primo contributo ad un tema inedito, ovvero alla produzione dell’architettura e delle arti decorative nel Salento fra il 1930 ed il 1955 circa: un periodo denso di interessanti esperimenti sul tema dell’abitazione privata e dell’edificio pubblico, fatti oggetto di una vera e propria rivoluzione nelle forme e nelle idee artistiche.

         “E’ una mostra sulla storia culturale della Città di Lecce”, ha affermato il direttore dell’Istituto di Culture Mediterranee Luigi De Luca, che ha ricordato come questo progetto espositivo s’inserisce nel percorso dedicato in questi anni dall’Istituto di Culture Mediterranee della Provincia di Lecce all’architettura, con protagonisti come Steven Hall, Alvaro Siza, Pier Luigi Nervi.

In effetti, lo slancio innovatore derivante dai fermenti delle avanguardie europee e dal movimento razionalista viene recepito nel Capoluogo salentino grazie ad una nuova generazione di tecnici e di artisti – decoratori che, formatisi nelle facoltà o negli ambienti artistici di Roma e Milano, rientrano nel Salento e si propongono come alfieri e diffusori della nuova architettura e della decorazione di interni. Tutto ciò si traduce in una decisa frattura rispetto alla produzione del panorama dell’architettura locale dei primi due decenni del Novecento, standardizzata in una stanca ripetizione di stilemi dell’architettura tardoumbertina, dell’eclettismo e del liberty.

Lecce si configura come un centro geograficamente periferico, ma partecipe in prima linea al dibattito sul volto della nuova architettura nazionale. Il contributo dei tecnici locali consiste nel reinterpretare il linguaggio razionalista secondo l’uso di materiali tradizionali come la pietra leccese ed il càrparo. Inoltre, sul territorio salentino operano alcuni tra i maggiori architetti e ingegneri del Novecento italiano come Pier Luigi Nervi, Luigi Piccinato, Marcello Piacentini, lo studio romano Paniconi e Pediconi, Concezio Petrucci, Gaetano Minnucci e altri.

Il discorso architettonico è strettamente connesso con l’apporto proveniente dalle arti decorative, appannaggio di una nutrita schiera di artisti – decoratori locali, che con le proprie opere connotano in modo inedito e contemporaneo le facciate e la spazialità interna: si pensi a personaggi come Antonio D’Andrea, Nino Della Notte e Michele Massari, la cui produzione in questi ambiti viene per la prima volta esplorata.

L’intento quindi del progetto espositivo è di colmare un vuoto su tale ricca e interessante produzione artistica ed architettonica, estendendo il discorso anche a centri della provincia come Maglie e Gallipoli.

         “Non è una mostra esaustiva, ma sicuramente fornisce un contributo essenziale, offrendo una panoramica di questo importante periodo storico ed artistico”, ha sottolineato l’ideatore e curatore del progetto espositivo Andrea Mantovano.

L’allestimento della mostra, in cui sarà esposta anche una selezione di foto attuali di edifici leccesi, eretti tra gli anni Trenta e Cinquanta, realizzate dallo studio “Photo 11” di Antonio Palma, è curato dalla ditta “MQ Allestimenti”. L’esposizione artistica è inserita nel calendario di eventi Lecce 2019, per la candidatura del Capoluogo salentino a Capitale europea della Cultura. Il progetto grafico e la comunicazione sono curate dalla visual designer Beatrice Bambi.

La mostra sarà inaugurata lunedì 21 luglio alle ore 20, nell’ex Chiesa di San Francesco della Scarpa, in via B. Cairoli a Lecce e sarà aperta al pubblico fino al 30 settembre, dal lunedì alla domenica, dalle ore 10 alle ore 13 e dalle ore 18 alle ore 21. Il costo del biglietto è 5 euro, ridotto 3 euro.

L’evento è promosso da Provincia di Lecce ed Istituto di Culture mediterranee della Provincia di Lecce, in collaborazione con l’Archivio di Stato di Lecce e l’Archivio Storico Comunale di Lecce, e con i contributi di Regione Puglia, Comune di Lecce, Ordini degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Lecce, Ordine degli Ingegneri di Lecce, Collegio Provinciale dei Geometri e dei Geometri Laureati di Lecce, Camera di Commercio di Lecce, Vetreria Calasso Luigi srl.

red. Arte e Luoghi