Riaperta la porta di soccorso del Castello Carlo V di Lecce

Castello Carlo V di Lecce, foto Michele Onoratodi Antonietta Fulvio

 

LECCE. Prove tecniche di percorrenza per il Castello di Carlo V che dal 26 dicembre al 28 gennaio 2018, nei giorni prefestivi e festivi, sarà accessibile da entrambe le sue porte in modo da consentire l’attraversamento pedonale. Così da via XXV Luglio si potrà, percorrendo tutta la fortezza, giungere in piazza Libertini. «Il castello – commenta lo storico Mario Cazzato – non sarà più una barriera che divide due parti di città ma un momento, il più significativo, di congiunzione. A chi avrà modo di sperimentare questo nuovo percorso urbano, da notare sulla porta posteriore del castello, quella di Soccorso, il grande stemma di Carlo V (nelle foto prima e dopo il restauro) con l’epigrafe latina che ora si può leggere compiutamente: INTER UTRUMQUE SOLEM ANTIPODUM OCCASUM/EXORIENTEMQUE NOSTRUM SUB PEDIBUS OMNIA REGIT, ossia Carlo V (sottinteso), regge ogni cosa sotto il suo dominio tra entrambi i soli, quello di ponente e l’altro di levante. Per una serie di circostanze che sarebbe lungo sintetizzare, l’epigrafe fu dettata da Giangiacomo dell’Acaya verso il 1550, mentre lo stemma fu scolpito dal Riccardi.»
I lavori – finanziati coi fondi comunitari POIn Attrattori, FESR 2007/2013, sono stati diretti dall’arch. Giovanna Cacudi della Soprintendenza e realizzati dall’Impresa Marullo Costruzioni s.r.l. La Soprintendenza e il Comune di Lecce hanno concordato un programma di aperture straordinarie del Castello Carlo V nel periodo delle festività natalizie (dal 26 dicembre 2017 al 28 gennaio 2018, nei giorni prefestivi e festivi), una sorta di test in vista della definitiva apertura alla fruizione.
«È una iniziativa – ha spiegato il Primo Cittadino Carlo Salvemini – volta a dare lustro, significato e valore al Castello Carlo V, l’opera fortificata più importante di Puglia, che rappresenta un enorme patrimonio culturale, turistico ed economico per tutti i leccesi: non a caso da qualche mese Piazza Libertini è stata liberata dalle auto, e nel 2018 vedrà ulteriori interventi di riqualificazione.
A questa cerimonia ho considerato naturale avere al mio fianco Paolo Perrone ed Adriana Poli Bortone perché il recupero del patrimonio storico monumentale della città di Lecce è un filo rosso che ha legato le amministrazioni negli anni. Questa di oggi non è dunque l’inaugurazione del sindaco Salvemini o della sua amministrazione ma della città di Lecce e quindi è doveroso che ci sia anche chi negli anni prima di me si è impegnato in questa direzione».
L’obiettivo congiunto di Comune e Soprintendenza è consentire una maggiore conoscenza e valorizzazione del maniero leccese, conosciuto come Castello di Carlo V in onore dell’imperatore che nel 1537 ne ordinò l’ampliamento attorno alla struttura medievale edificata da “Riccardo normanno” conte di Lecce. A questo proposito l’ampliamento degli spazi fruibili e l’utilizzo di sistemi multimediali, punteranno a renderlo un attrattore culturale di notevole richiamo.
Le visite al Castello nell’ambito delle aperture straordinarie curate dalla Soprintendenza saranno gratuite e curate dai volontari dell’Aps Swapmuseum e dai ragazzi dell’Alternanza Scuola Lavoro di tre scuole “Istituto Marcelline”, I.I.S.S. “Virgilio-Redi” e I. I. S.S. Galilei Costa, tutte di Lecce. I percorsi della durata di circa 30 minuti condurranno i visitatori attraverso ambienti finora poco conosciuti del castello come le gallerie ipogee e camminamenti di ronda da cui sarà possibile scoprire visuali sconosciute del tessuto urbano di Lecce. E il Museo della Cartapesta, istituito nel 2004 ma riallestito dopo la chiusura dei lavori in vari ambienti attorno alla Piazza d’Armi, ovvero le ex scuderie, la cappella di San Francesco e le sale del lato est esso svela la storia dell’arte della cartapesta a partire dal sec. XVIII fino al nuovo utilizzo nell’arte contemporanea. E ancora la Chiesa di Santa Barbara, con ricostruzione virtuale di alcune strutture, le Prigioni del castello, in cui sarà realizzato una sorta di viaggio immersivo che darà voce a quanti furono detenuti attraverso la lettura e l’interpretazione di alcune dei graffiti rinvenuti sulle pareti durante i lavori di restauro.
Previste anche guide multimediali con contenuti fruibili anche in lingua inglese (tramite sottotitoli) e nella lingua dei segni italiana (LIS) e la proiezione di un filmato (anch’esso con sottotitoli in inglese) sulle vicende del castello ricostruite attraverso un dialogo immaginario tra l’architetto militare Gian Giacomo dell’Acaya (autore dei lavori di ampliamento del XVI sec.), impersonato dall’attore Ivano Marescotti, e un frate abitante nel castello, impersonato dall’attore Francesco Pannofino.
Le visite guidate saranno consentite fino ad un massimo di 15 persone per turno, con prenotazione obbligatoria tramite il sito www.eventbrite.it