Antonio Massari 90 anni
Si apre dal 30 aprile fino al 15 maggio nella Galleria L’Osanna a Nardò la mostra per celebrare i novanta anni del maestro leccese insieme agli amici protagonisti di una felice stagione artistica: Tonino Caputo, Edoardo De Candia Antonio Massari e Ugo Tapparini
Si inaugura sabato 30 aprile, alle ore 19 la mostra “Antonio Massari 90 anni” alla Galleria L’Osanna di Nardò guidata dall’infaticabile operatore culturale Riccardo Leuzzi. L’evento, che rientra nelle celebrazioni per il compleanno dell’artista che si prevede sarà presente, sarà occasione per ammirare e ricordare con le loro opere i magnifici quattro dell’arte leccese: Tonino Caputo, Edoardo De Candia, Antonio Massari e Ugo Tapparini legati in vita da una profonda amicizia, protagonisti di una delle stagioni più felici della produzione artistica nel Salento.
Nato a Lecce nel 1932, Antonio Massari si è formato inizialmente presso il liceo classico e poi all’istituto d’arte, frequentando nel frattempo i corsi serali della scuola d’arte annessa alla Società Operaia di Mutuo Soccorso Eugenio Maccagnani, sotto la guida di Luigi Balzani. Con la morte del padre nel 1954, Antonio dà il via alla sua indagine pittorica, alternando spesso la sua attività – dopo il 1957 – tra Lecce e Roma e dipingendo spesso ritratti per intere famiglie. Nel 1998 pubblica Edoardo: vera e propria narrazione di un’esistenza, mista ad aneddoti, visioni, prospettive del suo amico d’infanzia Edoardo De Candia, presenza costante nella sua vita: Massari in questo libro rivela dettagli sulla loro infanzia, sul rapporto d’amicizia che legava lui a De Candia, a Carmelo Bene, Tonino Caputo e Ugo Tapparini, protagonisti di scorribande incessanti, all’insegna dell’arte e dell’entusiasmo. Con il trasferimento definitivo in Lombardia, dopo il 1957, a Clusone, sulle Prealpi Orobiche, continua nella sua ricerca artistica impegnata nel figurativo e particolarmente connessa con tematiche sociali e politiche; ne sono un esempio opere quali Ospizio dei poveri Ss. Nicolò e Cataldo (1964) e Il prigioniero politico (1964). Negli anni Sessanta Antonio ha vissuto e insegnato in provincia di Bergamo, nelle scuole medie inferiori per poi trasferirsi nel 1970 a Milano. Quando nei primi anni Sessanta Antonio Massari ha iniziato a sperimentare su quel fronte che poi ha battezzato Carte assorbenti, aveva già setacciato le strade figurative della pittura, in particolar modo quelle legate alla denuncia sociale, oltre che ai classici temi che gli erano geneticamente propri per eredità paterna.
E dopo trentacinque anni da pittore figurativo è uscito fuori dal mondo provocando immagini (con inchiostri galleggianti) catturate da fogli di carta, lavoro che gli ha procurato la definizione di “Il meccanico delle acque” da parte di Pierre Restany che ha scritto due note critiche su di lui come si può approfondire nella bellissima pubblicazione “Massari” , per le edizioni d’Ars Milano pubblicata nel 2010 e con la supervisione di Maurizio Nocera. È del 2020 il libro di Lorenzo Madaro Michele Annamaria Antonio Massari. L’immaginario artistico di una famiglia (Manni Editore).
La mostra si potrà visitare fino al prossimo 15 maggio.
Galleria L’Osanna
Nardò via XX Settembre 38