“RuotaLiberaTutti”: biciclette, arte e cultura

Intervista a Cinzia Ceino, intraprendente direttore artistico di Ruotaliberatutto un  “non luogo” della musica

di Stefano Dentice

Quale è la genesi del nome “RuotaLiberaTutti”?

Il nome è un gioco di parole: nasce da tana libera tutti, il gioco del nascondino per intenderci. Ci piaceva l’idea di associare il nome di un gioco che facevamo da bambini al concetto che stiamo cercando di portare avanti con “RuotaLiberaTutti”: la convinzione, dettata anche da necessità, che le due ruote liberino dallo stress delle quattro ruote. Andare in bici da piccoli significava molte cose: era un gioco, era la conquista dell’equilibrio, era la possibilità di muoversi più velocemente, era quasi una conquista di libertà.

Tutto questo vuole essere “RuotaLiberaTutti”, un posto in cui trovare tutto ciò che serve a riprendersi la propria libertà di movimento. Noi proponiamo bici pieghevoli e cargo, che aiutano a muoversi molto più agevolmente nel traffico quotidiano, con un gran risparmio economico sull’auto. Per noi la bicicletta non è soltanto un mezzo con cui fare le passeggiate domenicali, è un modo diverso e più sensato di concepire gli spostamenti quotidiani dentro e fuori le mura cittadine. Muoversi in auto significa esattamente il contrario di tutto questo, significa passare ore impantanati  nel traffico delle città (anche quelle più piccole!), tempi morti infinitamente lunghi per andare a lavoro, costi di mantenimento molto alti. Attività fisica zero, stress mille.

 

 

“RuotaLiberaTutti” è un ricco contenitore che coniuga la passione per la bicicletta con quella per musica e  cultura. Come nasce questo singolare e coraggioso progetto?

In realtà è tutta una conseguenza di quanto detto prima. Se si riporta il centro dell’attenzione su come si spende il proprio tempo durante la giornata viene naturale voler riappropriarsene e fare ciò che più ti soddisfa. Quello che facciamo è mettere insieme le cose che più ci soddisfano e ci piacciono. Posto che diamo la possibilità di muoversi in modo diverso (con le nostre bici), offriamo anche uno spazio dove riprenderti te stesso, attraverso la lettura di libri che abbiamo in consultazione, con un caffè, un aperitivo, con un pranzo, facendo ascoltare musica dal vivo (fondamentale andare ai concerti!) e molto altro.

Vi è anche uno spazio dedicato ai bambini. In cosa consiste esattamente?

Ecco, lo spazio bambini è qualcosa a cui teniamo particolarmente. E infatti ci stiamo ancora lavorando. “RuotaLiberaTutti” è anche ciclofficina autogestita, quindi ci sono un sacco di cose che attirano i bambini oltremodo (attrezzi da lavoro, bulloni, viti…), ma che sarebbe meglio guardassero solo da lontano! Comunque, è un’area di circa 12 mq attrezzata con giocattoli di vario tipo, lavagne con gessetti, cavallucci a dondolo e poi vedremo. Anche per attrezzare questo spazio vorremmo mantenere la linea che abbiamo tenuto per l’arredamento di tutto il locale: recuperare il più possibile le cose usate. Quindi, per ora, alcuni nostri amici ci hanno dato i giocattoli che i loro figli non usano più.

“RuotaLiberaTutti” si trova a Mestre. Esistono altre realtà, in Veneto o in altre regioni italiane, simili a questa?

“RuotaLiberaTutti” è un luogo abbastanza singolare, che io sappia ci sono ristoranti che hanno in esposizione un paio di bici e cose del genere; quello che ci distingue credo sia il cercare di offrire più cose all’interno di un unico luogo, bilanciando tutto. Tutto quello che c’è all’interno di “RuotaLiberaTutti” è importante per far riportare l’attenzione sul proprio tempo. Dalla bici al cicchetto preparato con prodotti di stagione, per esempio.

In veste di direttore artistico, quale criterio adotti nelle tue scelte musicali?

Il criterio delle mie scelte musicali? Ah, bella domanda. Rispondere “i miei gusti personali” toglierebbe fascino all’espressione “direttore artistico”, immagino. Però è proprio così, e che sono condivisi dal mio compagno d’avventura, Michele Tosatto. Certo, molto dipende anche dal numero di persone che fanno parte dei gruppi. Voglio dire, una band di sei elementi non ci sta, ma fino a quattro c’è spazio.

Prediligi determinati generi di musica?

Faccio prima a dirti cosa non mi piace: il Rap, il Reggae e il Trash-Metal. Qualcuno, qualche tempo fa, mi disse che sono Rock’n’Roll. Non so esattamente cosa intendesse, ma penso che avesse ragione.

Dal tuo punto di vista, quali sensazioni pensi possano provare gli artisti che si esibiscono in una location totalmente dissimile dal classico pub?

Non saprei, credo quello che provano un po’ tutti quelli che entrano per la prima volta: il gioioso disorientamento che si prova da bambini di fronte a qualcosa che non hai mai visto prima. Posso però dirti che tutti i musicisti che abbiamo ospitato per ora si sono trovati bene, e ci siamo sempre salutati con dispiacere e lunghi abbracci.

Troppo spesso, purtroppo, durante i concerti si crea un fastidioso brusìo causato dal pubblico, a detrimento della performance. Questo accade anche a “RuotaLiberaTutti”?

No, non ancora. Ed è una cosa che mi fa molto piacere. È una questione di rispetto: nei confronti del musicista, dell’organizzatore e nei confronti di chi è lì per ascoltare musica. Scusa, ho un po’ il dente avvelenato da altre situazioni.

Oltre ai concerti, che genere di eventi organizzi?

Abbiamo in programma presentazioni di libri, dibattiti, aperitivi letterari in collaborazione con associazioni. E siamo comunque aperti a proposte interessanti da parte di “esterni”.

“RuotaLiberaTutti” è un cantiere sempre aperto. Cosa riserva l’immediato futuro?

Sì, puoi ben dirlo, abbiamo sempre in mente qualcosa. L’immediato futuro riserva quattro concerti: il primo il prossimo 19 marzo, il secondo e il terzo a fine aprile e il quarto a fine maggio. Ma non voglio svelare nulla, ancora. Questo per quanto riguarda la musica; poi stiamo valutando percorsi turistici aperti a tutti coloro che in ferie/vacanze ci vogliono andare in bici, concedendosi l’opportunità di vedere il “mondo” scorrendoci attraverso.