Una perla differente nella città del Barocco

 

di Giammatteo Capone

 

Scendendo dal treno nella stazione della città del Barocco per eccellenza, difficilmente ci si immagina di trovare qualcosa che somigli anche vagamente a quello che rappresenta il Grand Hotel di Lecce.
Rinato due volte, il palazzo che ospita la meravigliosa struttura alberghiera non ha però perso la sua essenza originale, in pieno stile Liberty con il recupero della maggior parte delle bellissime porte vetri e l’attento restauro voluto dagli attuali proprietari, la famiglia La Macchia, che lo ha reso il gioiello che è tutt’ora.


La costruzione dell’edificio risale alla volontà del dottor Oreste Andretta, noto medico leccese, che lo fece edificare a cavallo tra la fine del 1800 e gli inizi del secolo scorso come sua dimora familiare. Tuttavia, solo nel 1930 a seguito dei lavori di ampliamento, la “casa” divenne quello splendido Albergo che per quasi settanta anni i leccesi hanno potuto ammirare e che però verso la metà degli anni novanta conobbe un lento declino che ne decretò la chiusura nel 2004, anno in cui viene rilevato dalla famiglia La Macchia che lo fece risorgere come una fenice dalle sue ceneri nel settembre 2010.
Dall’esterno non traspare quello che l’interno nasconde, una piccola perla delicata impreziosita dalla cura per i dettagli e la qualità all’interno di una graziosa conchiglia.
Appena entrati si resta incantati dal lusso e la raffinata semplicità dell’arredamento con bellissimi lampadari in vetro di Murano e quadri della pittrice franco-polacca Tamara Rosalia Gurwik-Górska, altrimenti nota come, Tamara de Lempicka, appartenente alla corrente dell’Art Deco.
Addentrandosi nel cuore dell’hotel si trova quella che può essere definita sua punta di diamante: una sala colazione, riscaldata da un accogliente camino nelle fresche giornate invernali salentine, che da accesso ad un fantastico giardino con piscina per quelle più calde che caratterizzano la regione nel periodo estivo.
A rendere possibile tutto questo sono stati i fratelli Chiara e Francesco La Macchia, attuale direttore dell’hotel dotato di una spiccata personalità e di una forte passione per il suo lavoro e sempre attento alle esigenze del cliente, i quali con la loro famiglia hanno adottato una filosofia imprenditoriale molto interessante che consiste nel recupero e riadattamento di edifici storici – come ad esempio il Grande Albergo Internaionale di Brindisi, nel quale soggiornò anche il re Vittorio Emanuele III, e l’ Hotel San Paolo al convento di Trani – e che ha fatto si che il Grand Hotel di Lecce oggi sia una delle più importanti e belle realtà alberghiere cittadine.

 

Foto di Giammatteo Capone
Particolare Lampadario
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GH Lecce

Foto Albergo di Giammatteo Capone,  Paolo Raho , Eugenio Caretto